Manifesto educativo 6+
Dobbiamo abbattere le barriere tra le discipline, dando agli studenti
opportunità di lavorare a progetti che integrano scienze, arte, ingegneria e
progettazione. Dobbiamo abbattere le barriere tra fasce d’età, permettendo a
persone di ogni età di imparare le une con e dalle altre. Dobbiamo abbattere le
barriere tra spazi, collegando le attività che si svolgono nelle scuole, nei centri
comunitari e nelle famiglie. E dobbiamo abbattere le barriere di tempo,
permettendo ai bambini di lavorare a progetti basati sui loro stessi interessi per
settimane, mesi o anni, anziché schiacciarli dentro i limiti di un’ora scolastica o di un
modulo didattico.
M. Resnick, Come i bambini. Immagina, crea, gioca e condividi, Trento, Erickson, 2018
Come per il percorso 3-6, anche la nostra avventura quotidiana 6+ trova la sua stella polare nel manifesto educativo, che diventa il cuore pulsante della progettualità.
Il primo punto fermo è la continuità. Una continuità di approccio, di cornice valoriale, di sguardi e di azioni che non vengono bruscamente interrotti/e nel passaggio tra le due esperienze educativo/didattiche, ma che anzi vengono riproposti/e rendendo il percorso 6+ una nuova tappa dello stesso viaggio. Per questo elementi chiave quali la natura, la libertà, l’apprendimento esperienziale, il gioco, la partecipazione attiva continueranno a costituire la struttura portante della nostra proposta didattica. Abbiamo il desiderio così forte di preservare ed evidenziare questa continuità, che anche nella scrittura del manifesto educativo siamo “fisicamente” partiti da quello del percorso 3-6 incrementandolo con quegli elementi che ci sembrano ottime possibilità ed occasioni per accompagnare i bambini nella loro esperienza di vita e apprendimento.
Vorremmo che il percorso di ogni bambino e quindi anche il suo curricolo si costruisse non per idee ed obiettivi calati dall’alto dall’adulto bensì attraverso un fare concreto legato a bisogni, interessi e talenti personali. La prospettiva che vorremmo sostenere è un rovesciamento di prospettiva. Facendo nostra l’immagine del curriculum emergente, vorremmo che non sia l’adulto di riferimento ad impostare ad inizio anno un canovaccio didattico e di apprendimento che il bambino dovrà poi impegnarsi a portare a termine. Al contrario, i contenuti, le competenze e le conquiste che il bambino maturerà a fine anno saranno il frutto di ciò che avrà costruito partendo da sé e nella relazione con adulti e bambini. Il curriculum non sarà meta e termine ultimo, ma sarà visibile e prenderà forma strada facendo maturando dal fare, dall’osservazione e dalla riflessione, dai rilanci e dalle occasioni/proposte che adulti e bambini sapranno coltivare nelle reciproche relazioni.
Alla luce di ciò, avrà forte valenza il tema della documentazione come traccia, riflessione, strumento di autovalutazione, condivisione e confronto.
La partecipazione attiva da parte dei bambini diventa processo imprescindibile e che gli adulti di riferimento dovranno saper coltivare con cura, ascolto e pazienza.
Come provare a sostenere i principi sopra indicati? Attraverso una didattica che si sviluppi per progetti e che si costruisca sulla cooperazione attraverso la condivisione e il lavoro a gruppi.
Abbiamo poi individuato alcune competenze che ci sembrano fondamentali per la vita dei bambini e il loro stare nel mondo cioè leggere, scrivere e far di conto. Con le premesse di libertà, partecipazione e decisione individuale e di gruppo, di tempi e modi diversi vorremmo però supportare e facilitare l’avvicinamento, la conoscenza e l’approccio, lo sviluppo di tali competenze con modalità ed occasioni anche strutturate e specifiche.