Nel buio del bosco per ritornare bambini tra meraviglia e paura

Nella società di oggi tutto corre veloce. La nostra vita sembra un flipper e noi le palline impazzite che al suo interno schizzano a destra e a sinistra, in alto e in basso, tra luci, suoni e colori, senza neanche renderci conto di quale sia la meta, di quale sia il viaggio, ma soprattutto incastrati in un meccanismo ed in un percorso costruito su effimere illusioni, ma anche profonde verità. Sta solo a noi saper discernere tra le une e le altre e decidere così cosa ha realmente valore e cosa ne ha di meno o non ne ha affatto. Ma la frenesia esasperata non è molto facilitante di questo processo di consapevolezza che ci mette di fronte a noi stessi ed in contatto con ciò che siamo. Rallentare aiuterebbe. Fermarsi e sostare ancora di più. Anche la natura, il bosco, il fiume, la luna sono ottimi compagni e fidate maestre di accompagnamento all’incontro con l’altro e con sé.

Ecco perché il rito della notte nel bosco con i papà ed i bambini di Radici nel Cielo che vivono la fine del percorso 3-6 ed iniziano quello 6-10 è per noi così importante. In questo rito di passaggio abbiamo una potente occasione di rallentare, di fermarci, di sostare. Abbiamo una potente possibilità (soprattutto noi adulti) di tornare bambini ed abitare così quel tempo e quello spazio in cui la meraviglia, l’entusiasmo, la curiosità, ma anche la paura, il disorientamento e la fiducia negli altri ci riportano con sincerità e semplicità nella relazione con i nostri figli e con i nostri bambini interiori. È solo un piccolo momento, un frammento temporale quantitativamente insignificante, ma che sa creare connessioni e legami altamente generativi e trasformativi.

E allora grazie di cuore a chi anche quest’anno mi ha permesso di vivere questo momento fatto di buio, di fuoco, di acqua, di luna e di stelle. Di risate, rumori, mormorii e silenzi ricchi di vita.

Grazie a Sebastian per l’energia esplosiva ed incontenibile che in alcuni momenti ha rivelato anche la fragilità profonda del suo essere. Grazie per la fiducia con cui hai affidato entrambe a chi ti ha accompagnato. Grazie a Sabjela per la cura, la delicatezza e la professionalità che ha sempre saputo condividere. Grazie a Lorenzo per la presenza, l’impegno e per quel sincero e non facile movimento di “affidarsi” che ha saputo abitare anche nelle difficoltà.

Grazie ad Anita per il suo mondo magico fatto di fantasia e mistero, per il senso di libertà e per la sincerità. Grazie a Valentina per il concreto e reale senso di condivisione e di appartenenza a questo piccolo viaggio che è Radici. Grazie a Luca per il suo profondo rapporto con la natura ed il selvatico che ha voluto e saputo condividere con i bambini. Grazie ad entrambi per la generosa dedizione e disponibilità.

E sempre grazie al Bosco che gratuitamente ci accoglie e ci libera ogni volta che ci affidiamo a lui.

Marco

 

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